Missione

Le crisi sono oggi raramente circoscritte all’interno dei confini nazionali. Sia che si tratti di crisi economica, sanitaria, migratoria, o umanitaria, sono coinvolti su scala globale attori statali e internazionali, soggetti pubblici e privati.
Nell’esplorazione della dimensione fenomenologica della crisi, i diversi approcci muovono spesso da punti di osservazione differenti. Fuori dalle tradizionali logiche spazio-temporali, è possibile però cogliere la tendenza all’aggregazione e interconnessione “transnazionale” dalla quale sono scaturite, in alcuni casi, nuove categorie analitiche e sulla quale hanno inciso nel tempo gli eventi nazionali e internazionali, le trasformazioni sociali, economiche, politiche e giuridiche connesse al processo di globalizzazione e le strategie di regolazione e adattamento degli attori coinvolti.

La crisi – rappresentata come una condizione straordinaria di particolare difficoltà o turbamento di un sistema socio-economico tale da incepparne i meccanismi di funzionamento ed evidenziarne le contraddizioni interne, ma capace anche di innescare inediti negoziati e mediazioni e di portare con sé innovazioni pratiche e progettuali – ha registrato un rinnovato interesse scientifico all’inizio del nuovo millennio, poco più di appena un decennio prima della attuale emergenza pandemica, e ha reso il tema particolarmente familiare nel dibattito pubblico.

Il concetto di crisi si ritrova già utilizzato e approfondito in tutte le discipline che studiano sistemi e comportamenti umani: dall’economia (K. Marx, J. M.  Keynes, T. B. Veblen, H. Minsky) alla psicologia (L. Sander, G. Bateson), dalla filosofia (E. Morin, G. Bocchi, M. Ceruti) alla politologia (M. Castells), dalla sociologia (H. Maturana, F. Varela, L von Bertalanffy, T. Parsons) al diritto (N. Luhmann). Più di recente ha ricevuto applicazioni feconde nella disamina delle reti complesse e delle dinamiche della loro evoluzione (A.L. Barabási; S.N. Dorogovtsev; J.F.F. Mendes; M. Newman).

Traendo profitto da questa nutrita ed eterogenea letteratura, il progetto intende indagare come i saperi e le pratiche elaborate da istituzioni politiche, agenzie specializzate e organizzazioni non governative, attori economici e gruppi di interesse, il mondo dell’accademia, abbiano contribuito a rappresentare nel tempo la crisi transnazionale, le sue cause e conseguenze, la sua gravità, i suoi responsabili, “le lezioni” che se ne possono trarre.
In particolare, ci si propone di studiare come abbiano inciso la memoria storica, il dibattito economico, le politiche sociali, e il diritto internazionale.

Quale prima area di ricerca, si ritiene importante documentare quanto le raffigurazioni discorsive che gli attori politici e sociali hanno storicamente adottato per definire e gestire le crisi abbiano risentito delle preoccupazioni e delle controversie suscitate dal loro possibile carattere “transnazionale”. Si tratterà di verificare cioè in che modo i fini politici interni allo Stato-nazione, la necessità di dar voce a istanze promosse dalla società civile, o dalla comunità internazionale, il ricordo di “emergenze passate” siano stati decisivi per la legittimazione culturale, scientifica e politica della crisi “transnazionale”.

Nell’ambito della ricerca economica si intendono studiare le recenti crisi come fenomeni connaturati al sistema capitalistico. Con particolare riferimento alla crisi del 2007-2008 si indagherà sugli effetti del processo di finanziarizzazione che ha interessato il settore delle imprese e quello delle banche. Alla luce della crisi pandemica del 2020 si evidenzierà poi la necessità di rivedere il ruolo dello Stato nell’indirizzare l’offerta attraverso adeguate politiche economiche (in particolar modo le politiche di investimento pubblico e le politiche industriali). 

La terza area di indagine si propone di ripensare la nozione di “crisi transnazionale” alla luce degli sviluppi più recenti del diritto internazionale e del diritto UE. In tale quadro, si indagherà in primo luogo come nella comunità internazionale sia stato originariamente posto e affrontato il problema di un approccio di carattere generale alle forme e ai fenomeni di crisi; in secondo luogo in che misura il diritto della cooperazione internazionale abbia contribuito ad una ri-definizione di crisi transnazionale e prodotto strumenti utili alla sua prevenzione e gestione.

La ricerca si pone l’obiettivo di seguire un approccio innovativo e interdisciplinare aperto ai diversi paradigmi interpretativi del fenomeno della crisi, al fine di individuarne i fattori, investigarne le correlazioni e prospettare nuove ed efficaci linee di intervento.

Il progetto intende proseguire un’esperienza di collaborazione già avviata nell’ambito del Piano dipartimentale per la ricerca 2016-2018 (relativo all’analisi degli strumenti solidaristici tipicamente operanti nella comunità internazionale in situazioni di crisi) e coinvolge docenti, ricercatori, dottori di ricerca di storia del diritto, economia politica, diritto internazionale e diritto UE.